Stress da rientro, anche i cani possono provarlo
Il ritorno in città dopo l'estate può "traumatizzare" anche i nostri amici a 4 zampe se hanno già una predisposizione allo stato ansioso e, in particolare, al cd. disturbo dell'attaccamento. Attenzione a non confonderlo con altri tipi di problemi! Facciamo chiarezza con il nostro esperto
Quanti di voi, in questi primi giorni di settembre, si sentono colpiti dalla 'sindrome da rientro'? Il ritorno alla routine quotidiana, alle responsabilità lavorative, agli orari fissi e agli impegni da rispettare, al caos cittadino... Che stress!!! Non tutti sanno, che anche i nostri cani possono patire un certo disagio al rientro dalle vacanze. Attenzione, però, alle diagnosi 'fai da te' e ai comportamenti errati a cui ricorrere per affrontare la situazione.
"In realtà una vera forma di stress da rientro può colpire i nostri amici pelosi che hanno già una predisposizione allo stato ansioso – spiega Raimondo Colangeli, medico veterinario comportamentalista, vicepresidente di ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani) - Più esattamente si tratta del disturbo dell'attaccamento. I cani sono animali sociali e, quando sono separati dal resto del gruppo, possono sentirsi a disagio. Un cucciolo, abituato al contatto con la madre nei primi mesi di vita, fa fatica a stare lontano dal padrone nei primi periodi dopo l’adozione. Piano piano, però, impara che la separazione dal gruppo è temporanea. Se, crescendo, non riesce comunque ad abituarsi, sviluppa un vero e proprio stato d'ansia ogni volta che resta solo".
Dunque è naturale che un animale, già predisposto all'ansia legata alla separazione dal padrone, possa avvertirla ancora di più a settembre se durante l'estate si è abituato a passare più tempo con la famiglia, a riceverne molte più attenzioni, oltre ad aver fatto molto movimento con passaggiate all'aria aperta e in condizioni bellissime del tempo. ll rientro in città, nella maggior parte dei casi, può significare più ore da solo dentro casa, con giornate che diventano tutte uguali e ore di luce che via via diminuiscono con l'avvicinarsi dell'autunno.
I 3 segnali del disturbo dell'attaccamento del cane
Come facciamo a capire se il nostro cane sta soffrendo di un disturbo dell'attaccamento?
Ecco 3 segnali che potrebbero esserne i sintomi:
• ululati per ore durante l'assenza del padrone (non basta il pianto moderato di pochi minuti non appena resta solo);
• danni in appartamento, con distruzione di oggetti e mobili;
• 'bisognini inappropriati', con cacca e pipì fatti in giro per casa.
Abbiamo detto 'potrebbero'. Il condizionale è d'obbligo. Questi atteggiamenti potrebbero anche essere sintomi di un tipo diverso di disturbo, quello del cane competitivo che decide che la casa è sua. E' come se dicesse: "Ehi, siete usciti senza il mio permesso". In altri casi ancora si potrebbe trattare di fobia: più che ansioso il nostro potrebbe essere un cane fifone. "Certi comportamenti possono manifestarsi in caso di temporale o di forte vento o, in generale, di un evento che gli causa paura – spiega ancora Colangeli – In queste occasioni il padrone diventa una stampella emozionale".
La diagnosi del veterinario
Per capire cosa sta accadendo è necessaria una diagnosi del medico veterinario comportamentalista, che ci guiderà verso la corretta impostazione terapeutica e relazionale. Ricordate, comunque, che la regola è sempre: No al rimprovero! Se i vicini di casa vi chiameranno inviperiti perchè disturbati tutti il giorno dagli ululati o se, al ritorno, troverete la vostra abitazione distrutta o sporca, non cedete alla rabbia. Non dovete assolutamente rimproverare il cane perchè lo carichereste maggiormente di tensione.
Se lo avete lasciato in una pensione durante l'estate, al rientro il cane potrebbe mostrarsi indifferente o poco ludico.
In questo caso non dovete forzarlo e dovete invece rispettare i suoi tempi, ovvero quelli necessari per farlo sentire nuovamente a suo agio. "Il cane si sta solo riprendendo dalla sofferenza provata durante l'assenza del padrone – afferma Colangeli – Quando si parte per le vacanze e si lascia un animale domestico in una pensione, la vera accortezza deve essere quella di fare un periodo di inserimento, proprio come si fa con i bambini nei primi giorni d'asilo. Lo dobbiamo accompagnare nella struttura che abbiamo scelto e dobbiamo lasciarlo prima qualche ora, poi un'intera giornata, poi una notte. In questo modo, quando andremo via, non gli daremo la sensazione di averlo abbandonato. Ciò avviene maggiormente nei cani fortemente legati al gruppo sociale, tra i quali, il Pastore Tedesco e i molossoidi, che soffrono terribilmente per il distacco dal gruppo familiare: tante volte non mangiano, piangono, vivono uno stress particolarmente importante".
Altri consigli. Ritorno graduale alla "normalità"
Cerchiamo di fare in modo di riprendere i ritmi gradualmente e continuiamo a dedicare tempo al nostro cane. Non pensiamo solo a dargli da mangiare e ad occuparci dei suoi bisognini, ma ritagliamoci ancora degli spazi da dedicare esclusivamente a lui. L'ideale sarebbe evitare rientri all'ultimo minuto per avere ancora dei giorni "cuscinetto" per ammortizzare il colpo. Soprattutto non commettiamo l'errore di enfatizzare il momento del distacco prima di uscire di casa per andare a lavoro. Meglio fare con lui prima una bella passeggiata, con aspetti sociali e ludici, per poi fargli accettare con più facilità il distacco. Buon rientro a tutti!!!
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