I cani donatori di sangue
Alla scoperta della Banca del sangue canino "CANpana", l'unica struttura pubblica nel Sud Italia in questo settore
Argo, un pastore tedesco di 3 anni, è molto amato presso la Banca del Sangue dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno a Portici (Napoli), battezzata "CANpana" dai suoi fondatori. Nel giro di un anno ha donato 2 volte il suo sangue, permettendo ad altri cani meno fortunati di stare meglio dopo la trasfusione.
Alla terza volta, Argo è stato nuovamente sottoposto ai normali controlli obbligatori prima di ogni donazione. Controlli di routine ma i medici si accorgono di una strana forte anemia, che prima non c'era, e della comparsa di un gonfiore ad una zampa. Dopo gli accertamenti del caso, la diagnosi arriva implacabile: emangiopericitoma, un tumore maligno. A quel punto la sua generosità viene ricambiata. Argo beneficia a sua volta del sangue di altri donatori.
La sua è la storia di un cane donatore che è diventato ricevente. Purtroppo Argo non ce l'ha fatta a superare la malattia ma l'altruismo di altri amici a quattro zampe (e dei loro padroni) gli ha ugualmente permesso di vivere più a lungo.
"Nella maggior parte dei casi i cani donatori mi danno l'impressione di essere felici, di capire che possono aiutare altri – racconta ad Abbaiareinitalia.it la dr.ssa Rosa Morgia, che segue i cani donatori insieme alla dott.ssa Antonella De Angelis – Argo è stato sfortunato ma, in realtà, se un cane è un buon donatore, può beneficiarne la sua salute: dopo 6 mesi i valori del suo sangue migliorano. La donazione stimola il midollo a produrre nuovi globuli rossi. Più generoso può voler dire più sano”.
Conosciamo allora meglio questo luogo in cui la generosità può salvare la vita ai nostri amici pelosi. La "Banca del Sangue CANpana" è l'unica struttura pubblica nel Sud Italia in questo ambito.
Ne parliamo con la cordinatrice, la dott.ssa Paola Serpe.
Dott.ssa Serpe, quando è nata la Banca del sangue "CANpana"?
"E' nata a metà del 2014 dall'idea di un collega veterinario, che ha immaginato potesse esserci un servizio del genere offerto da un ente pubblico anche "alle nostre latitudini". Abbiamo iniziato informando colleghi liberi professionisti della Regione Campania, contattandoli attraverso gli Ordini e chiedendo loro di aiutarci a sensibilizzare i proprietari di cani in salute per far diventare questi ultimi donatori. Di contro pensavamo di poter essere utili agli stessi medici veterinari, permettendo loro di utilizzare una pratica molto più moderna e vicina alla medicina umana”.
Quali pratiche venivano utilizzate prima?
"La più frequente era la trasfusione cane-cane: il sangue veniva prelevato dal primo cane, riempiendo una sacca, e poi veniva trasfuso al secondo cane. Questo talvolta significava sacrificare i controlli o farli in tempi troppo rapidi, quindi in modo meno approfondito rispetto alle analisi in laboratorio. Spesso non veniva controllato lo stato di salute del cane donatore, che è altrettanto importante di quello del ricevente. Donare sangue significa comunque stressare un organismo, che quindi deve essere in ottime condizioni”.
Ci sono altri esempi di Banca del Sangue per Cani?
“La nostra Banca è un progetto dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno che è il secondo in Italia ad averlo adottato. Il primo è stato l'Istituto Zooprofilattico delle Venezie (ndr. Si trova a Legnaro, in provincia di Padova) che ha anche un centro trasfusionale. Addirittura questa Banca ha dei distributori automatici di sacche, per cui i medici veterinari liberi professionisti possono, a qualsiasi ora del giorno e della notte, andare con una card al distributore, passare il proprio codice e ricevere la sacca, sempre che questa sia disponibile. La disponibilità di sangue resta in effetti un problema. Noi siamo un po' più piccoli, siamo nati molto dopo, però come ente pubblico siamo gli unici nel Meridione. Non abbiamo alcuna forma di guadagno: vendiamo le sacche ma il costo (40 euro) è praticamente un contributo che copre il costo delle analisi di controllo del sangue”.
Ci spiega come funziona il vostro servizio?
“Seguiamo le Linee Guida Ministeriali che regolano la medicina trasfusionale in veterinaria. Ci danno indicazioni su come selezionare i cani, come conservare la sacca e poi come eventualmente trasfonderla, ma noi non facciamo trasfusioni. Noi vendiamo la sacca ma poi la trasfusione viene fatta dal medico veterinario libero professionista presso la sua struttura”.
Un cittadino privato può contattarvi per far diventare il proprio cane un donatore?
“Può farlo purchè poi la sua disponibilità venga appoggiata da una struttura veterinaria riconosciuta di sua fiducia. Noi prendiamo contatti con il veterinario, organizziamo un appuntamento. Chiediamo di fare una prima selezione in base al peso, all'età e allo stato clinico di massima. Fatto questo, noi dell'Istituto ci rechiamo presso la struttura veterinaria in questione, che deve avere idonea autorizzazione ASL, e facciamo il prelievo di sangue per fare la selezione del donatore, per poi sottoporre il campione prelevato ad uno screening biochimico e di malattie infettive”.
Quali requisiti deve avere un cane per diventare donatore?
“Il donatore deve avere tra i 2 e gli 8 anni, il suo peso non deve essere inferiore ai 25 chili, deve risultare in buono stato di salute alla visita clinica. Deve essere regolarmente vaccinato per cimurro, leptospirosi, epatite, parvovirosi, rabbia. Deve essere iscritto all’anagrafe canina ed avere un carattere docile”.
Dove vengono eseguite le analisi sul campione di sangue prelevato?
“Tutte le analisi vengono eseguite presso i laboratori dell'Istituto Zooproflittaico del Mezzogiorno, Presso i laboratori di Portici, ad opera dell’équipe delle dr.sse Spadari e Lucibelli, per quanto riguarda le malattie infettive e presso la sezione di Salerno, ad opera dell’équipe della dr.ssa Martucciello, dove viene eseguito un biochimico e l’emocromo, per verificare lo stato di salute del donatore. Se le analisi risultano tutte conformi, quindi se il cane è idoneo, a quel punto si fissa un appuntamento per la vera e propria donazione”.
Cosa succede alle sacche di sangue così ottenute?
“Le sacche vengono portate qui in Istituto. Noi facciamo appunto da Banca del Sangue. Le conserviamo in un frigorifero a temperatura controllata, monitorata 24 ore su 24 da sonde che ci permettono di capire se il sangue non ha subito delle oscillazioni di temperatura che lo rendono non idoneo. A quel punto subentra la fase di richiesta del collega veterinario nel caso di necessità. Ci contatta ai numeri presenti sul sito, ci chiede se c'è disponibilità di sangue, specificando, se lo conosce, il gruppo sanguigno, oppure ci manda, insieme alla richiesta della sacca, anche la provetta di sangue del cane, in modo tale da permetterci di fare contestualmente la determinazione del gruppo sanguigno. Così possiamo dare una sacca specifica. Le sacche di sangue escono dall'Istituto solo a fronte di una richiesta debitamente timbrata e firmata dal veterinario. Il proprietario del cane, che deve ricevere la trasfusione, può essere delegato a ritirare la sacca dal veterinario ma solo con delega scritta cartacea e documento di riconoscimento”.
Le Banche del Sangue sono solo pubbliche?
“Di banche private ne esistono diverse ma offrono servizi differenti a costi generalmente più alti”.
Se le banche sono private, c'è il rischio che i controlli siano meno rigorosi?
“No, non sarei corretta nei confronti dei colleghi se dicessi questo. I costi sono alti perchè le analisi costano tanto”.
Quando può servire una trasfusione di sangue ad un cane?
“In tutte le condizioni di anemia: ad esempio anemie traumatiche, iporigenerative quando ci sono problemi al midollo, negli interventi chirurgici ad alto rischio di emorragia, quelli alla milza ad esempio.
Tutto quello che può succedere all'uomo può interessare anche l’animale”.
Il numero di cani donatori è sufficiente in Italia?
“In Italia non lo so, ma a noi non basta mai! Un cane può donare al massimo ogni 3 mesi. Non sempre si trova la disponibilità di sangue necessario”.
Ci sono gruppi sanguigni più difficili da reperire?
“I negativi sono in percentuale inferiori ai positivi. Il DEA.1.1 negativo è quello un po' più diffcile da reperire e tendenziamente anche più richiesto perchè è donatore universale. Non crea reazioni ne nel gruppo sanguigno positivo ne ovviamente in quello del ricevente negativo. I colleghi veterinari per fortuna, grazie anche ai nostri continui suggerimenti, hanno preso l'abitudine di testare sempre i cani prima della donazione. In passato c'era la prassi di eseguire quanto meno la prima donazione alla cieca, senza la determinazione del gruppo sanguigno, che non è una pratica del tutto sbagliata in condizioni di emergenza e per la prima donazione.
In realtà sarebbe sempre una buona pratica, e in questo voi giornalisti potete aiutarci a farlo capire, quella di inserire la determinazione del gruppo sanguigno nel "pacchetto di pratiche" che si svolgono sul cucciolo. Così come c'è l'abitudine corretta di vaccinare il cucciolo per proteggerlo, nella stessa maniera bisognerebbe fare subito questa determinazione, che vale per l'intera vita del cane e che potrebbe servire in quelle situazioni di emergenza in cui non c'è ne il tempo ne la possibilità di andarlo a testare. E' un'analisi che costa pochissimo, solo 15 euro. Ci sono alcune malattie del sangue che rendono difficile determinare il sangue nel momento in cui il cane è ormai malato perchè il sangue è molto diluito o alterato. Quindi, 15 euro valgono per l'intera vita del cane”…